giovedì 16 maggio 2013

E se fossimo noi "l'uomo che se ne va sicuro, agli altri ed a se stesso amico"


Chi non conosce “Non chiederci la parola” di Montale? È una delle poesie culto, una di quelle più famose e conosciute, toccante e profonda.

Nemmeno lui, Montale e nemmeno tutti poeti del suo tempo avevano certezze:

Codesto solo oggi possiamo dirti,ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Nemmeno loro hanno verità e soluzioni da rivelare ai lettori, non conoscono più la parola, non sanno più esprimersi. La verità non esiste, è lontana è irraggiungibile è inesprimibile e incomunicabile.
Ma vorrei spostare l’attenzione sui versi centrali del componimento, quelli di solito meno analizzati, che passano in secondo piano:

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Mi hanno colpito perché mi sono trovata a pensare “e se fossi io questo uomo”? se fossi io quella che “va sicura” che prosegue per la sua strada e vive la sua vita evitando o minimizzando i problemi. Quella che non si cura, non si preoccupa dell’ “ombra” , della vita, dei disagi, della situazione che sta attorno a lei.
Riportata in questo preciso momento storico: se in effetti questo sperare, lottare e darsi da fare, se questo ottimismo e questa fiducia nel futuro che alcuni di noi giovani ancora sentono non fosse altro che una maschera? Io mi inserisco tra la schiera dei ragazzi che ancora spera di realizzare i propri sogni, che crede che con tanto impegno si possano raggiungere grandi obbiettivi, sono un’ottimista, sono fiduciosa. Qualcuno mi definirebbe sognatrice, qualcun altro presuntuosa, ma io “ci credo”. Questi versi montaliani però mi stanno facendo riflettere, e se questa ostinazione ottimistica fosse solo una maschera costruita per non cedere ad una realtà ben più negativa?

Forse potremmo pensare che Montale, si sbagliava, che essere “sicuri” sulla propria strada, essere positivi non significa per forza non interrogarsi o non rendersi conto della realtà, ma semplicemente cercare un diverso modo per reagire…

Non Chiederci La Parola

Non chiederci la parola che squadri da ogni lato
l'animo nostro informe, e a lettere di fuoco
lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.

Ah l'uomo che se ne va sicuro,
agli altri ed a se stesso amico,
e l'ombra sua non cura che la canicola
stampa sopra uno scalcinato muro!

Non domandarci la formula che mondi possa aprirti,
sì qualche storta sillaba e secca come un ramo.
Codesto solo oggi possiamo dirti,
ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

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